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Val di Non

VAL DI NON

Ti stiamo leggendo nel pensiero: pensi alle mele, non è vero? Un po’ hai anche ragione, ma la Val di Non è sicuramente un territorio che ti sorprenderà con i suoi paesaggi, fatti di laghi, fiumi, gole, castelli, masi, malghe, chiese e naturalmente, meleti.

La Val di Non è raggiungibile dall’Alto Adige attraverso il passo della Mendola che la collega con Caldaro sulla strada del vino, oppure attraverso il passo delle Palade da Lana, vicino Merano. Molto più comodo raggiungerla dalla strada statale 43, vicino all’uscita dell’autostrada Mezzolombardo.

Se non hai mai considerato questo angolo, allora ti invitiamo a farlo con noi! Buona lettura!

TOP 5 DA NON PERDERE

Visitare San Romedio

Innamorarsi del lago di Tovel

Scoprire Castel Thun

Avventurarsi nel Canyon del Rio Sass

Fare trekking al Monte Penegal e ammirare il panorama

CLES

Cles deriva il suo nome da Ecclesia, perché nell’Alto Medioevo vi era la prima e unica chiesa del territorio. Moltissime oggi le testimonianze della fede cristiana: S.Vigilio, la chiesa conventuale dei Padri Francescani, S.Lucia a Caltron, S.Pietro a Maiano, S.Vito, S.Tommaso di Dres, San Lorenzo a Mechel.

Questo paesino deve il suo splendore a Bernardo Clesio, principe-vescovo di Trento e cardinale che promosse il Concilio di Trento del 1530. Sopra il lago di Santa Giustina, svetta Castel Cles, residenza della sua dinastia.  Questa magnifica opera architettonica purtroppo non è aperta al pubblico, in quanto ancora proprietà privata dei baroni di Cles. Tuttavia, eccezionalmente ospita degli eventi culturali estivi.

 Foto © M. Eccher – APT Val di Non

RUFFRE’ / MENDOLA

Ruffrè è un paese caratteristico circondato da fitte abetaie. Di origini medioevali, è formato da una serie di insediamenti sparsi denominati masi, pittoreschi casolari alpini adagiati in posizione panoramica. Nella cultura, nei costumi, nella toponomastica e nei nomi delle famiglie ci sono elementi di chiara influenza tedesca, vista l’immediata vicinanza con l’Alto Adige attraverso il Passo della Mendola.
Per gli amanti dell’esoterismo, nei pressi di Ruffré si apre il burrone della Diavola luogo, secondo una singolare leggenda, di “urla” e di “lumicini”, dove le streghe si trovavano a trescare con il diavolo.

BORGO D’ANAUNIA

Se Borgo d’Anaunia non ti dice niente, ti sveliamo che si tratta della fusione dei comuni di CastelfondoFondo e Malosco, avvenuta nel 2020.

Castelfondo è un borgo di origine romana, una castrum che aveva funzione di base logistica militare. Da visitare la chiesa parrocchiale di San Nicolò e il castello di Castelfondo.

Capoluogo dell’Alta Val di Non, Fondo è tra Passo Mendola e Palade. Lo attraversa un canyon profondo fino a 50 metri: la gola del Rio Sass, un paesaggio straordinario di stalattiti e stalagmiti, cascate e cascatelle. È percorribile partendo dalla piazza del paese attraverso un percorso guidato e attrezzato di passerelle e scalette… non perdertelo!
Il vicino Lago Smeraldo è un luogo ideale dove rilassarsi sulla spiaggia o nuotare. Il lago di Santa Maria (o Lago Tret) è nei pressi del villaggio omonimo. Infiniti i percorsi di trekking e mountain bike ai piedi delle vette circostanti, come il Monte Macaion o il Monte Luco.
Da vedere la chiesa di San Martino e quella antica di San Rocco.

D’inverno a Fondo fa capo la celeberrima Ciaspolada, corsa sulla neve calzando le ciaspole, che richiama oltre 6.000 concorrenti da tutto il mondo.

Malosco è anch’esso un antico abitato di origine romanica, che conserva un castello medievale all’ingresso del paese. Dal centro abitato è possibile scegliere fra numerosi percorsi per passeggiate nel verde di media difficoltà. Dalla località “Regole” di Malosco si può raggiungere il Monte Penegal, seguendo il segnavia n. 508: un percorso non difficile, che vi porta a 1737 metri di altitudine. Fattibile anche in inverno con le ciaspole, dall’alto del Penegal, vedrete un panorama mozzafiato sulla Val d’Adige, con Caldaro in primo piano.

CURIOSITà

Ti abbiamo menzionato le mele, ma se volessi vederle? Toccarle? Lasciarti inebriare dal profumo? A Segno esiste il MondoMelinda, un centro visitatori per tutti coloro che vogliono sapere di più su questo meraviglioso frutto. La curiosità: le mele vengono conservate nelle celle ipogee, delle caverne naturali sotterranee che mantengono freschezza e fragranza del frutto. Sono visitabili.

ATTIVITA’ INVERNALI

Sono 3 le aree sciistiche della Val di Non, che offrono opportunità di divertimento per chi ama lo sci nordico o alpino, lo sci alpinismo e per chi preferisce lo snowboard. Per chi non scia ci sono comunque molte esperienze alternative, come le escursioni sulla slitta trainata da cavalli e con le ciaspole, una tradizione della Val di Non. Si può pattinare sul ghiaccio del lago Smeraldo o al Palaghiaccio di Fondo.

In Val di Non sono numerosi i percorsi per lo sci alpinismo, un’opportunità per immergersi ancora di più nella pace della valle, soprattutto nella zona delle Maddalene, nella parte settentronale della valle.

Lo sci nordico si pratica principalmente sul Predaia e al Centro fondo delle Regole di Malosco, a Sarnonico, proseguendo sulla statale che porta al Passo della Mendola, dove le piste si snodano attraverso boschi e radure, su 10 chilometri di anelli ad un’altitudine media di 1350 metri sul livello del mare.

Meta per le famiglie sono il Predaia Park e il Funny Park Nevelandia al Roen, al Passo della Mendola, dove i bambini possono imparare a sciare divertendosi in un villaggio da fiaba, con piste per lo slittino e il tubing.

Per assaporare meglio il territorio, entrando nella tradizione della Val di Non, ti consigliamo di non perdere la classica Ciaspolada, durante la festa dell’Epifania.

Foto © Enrica Pallaver Photography

Foto © PFN – APT Val di Non

ATTIVITA’ ESTIVE

Una valle da scoprire, in tutte le sue articolazioni. Dalle Dolomiti, con la perla del Lago di Tovel incastonata in mezzo, ai Canyon, dove avventura ed emozioni si alternano in tutta sicurezza. Dai laghi alpini ai cammini esperienziali, in Val di Non c’è sempre qualcosa di interessante da fare anche in estate.

Da non perdere è sicuramente l’escursione al canyon del rio Sass a Fondo e il Parco Fluviale Novella. Una guida alpine ti porterà a visitare la gola che raggiunge anche i 50 metri di profondità.

AREE SCIISTICHE / ESCURSIONISTICHE

La Val di Non è una valle a vocazione turistica, ma non basata su grandi comprensori sciistici come tante altre valli. Nonostante questo, esistono tre piccolo comprensori, ben gestiti che offrono momenti di svago sugli sci per grandi e piccini.

La Val di Non offre piste per lo sci alpino al Passo della Mendola sul Monte Roen in località Campi di Golf; a Ruffrè-Mendola sul Monte Nock e sull’altopiano della Predaia, alle Ciasazze, tutte località dove l’innevamento è garantito dal sistema di programmazione. Se vuoi godere della quiete della notte invernale, puoi sciare di sera sulle piste illuminate di Ruffrè. 

In estate, invece la Val di Non è il luogo perfetto per le tue escursioni più o meno difficili.

La zona più settentrionale è occupata dalla catena delle Maddalene che ti permette itinerari superbi su altezza importanti, ma anche situazioni più tranquille.

Foto © APT  Val di Non

Qualcosa che ti rimarrà nel cuore è sicuramente una giornata al lago di Tovel: conosciuto anche come “i caraibi del Trentino”, questo lago è caratterizzato da un colore che va dall’azzurro al verde smeraldo. Questi colori sono dati grazie alla roccia di Dolomia presente sul fondo. Insomma, un degno rivale del lago di Braies in Alto Adige.

Ti consigliamo un giro ad anello intorno allo specchio d’acqua, per ammirarlo da diverse angolazioni, un pic nic sulla riva e uno scatto fotografico per il tuo album dei ricordi.

Tovel è raggiungibile da diversi punti della Val di Non, ma quello più originale di tutti ti risulterà la galleria ciclopedonale di Terres: un vecchio canale oggi rinnovato per permettere un collegamento agevole e sicuro con questo lago.

Un’altra meta interessante è il Santuario di San Romedio, raggiungibile da Sanzeno attraverso il sentiero delle forre di San Romedio, ricavato da un ex-acquedotto. Il santuario è dedicato alla figura dell’eremita San Romedio ed è costituito da 5 chiese costruite su uno sperone ripido, che conferiscono a questo luogo un’austera bellezza. Imperdibile!

CONSIGLI

Un MUST SEE è sicuramente Castel Thun: eretto su un’altura, a pochi chilometri da Vigo di Ton, è uno dei castelli più famosi del Trentino. Al suo interno conserva intatti gli arredi originali del XVI secolo, insieme a preziose collezioni d’arte, un’importante biblioteca ed una ricca pinacoteca. Da non perdere è la Stanza del Vescovo, interamente rivestita di legno cimbro.

Ti consigliamo di visitarlo da marzo a novembre, quando le giornate sono più lunghe e puoi ammirare a lungo con la giusta luce, la ricchezza dei suoi interni.

Foto © Pio Geminiani – APT Val di Non

PARCHI NATURALI

Parco Naturale Adamello Brenta

Il Parco, posto ad ovest di Trento, lungo il confine con la Lombardia, occupa un decimo della superficie del Trentino. Nato nel 1967 il Parco offre moltissimi scorci di rara bellezza. Dal lago di Tovel, che un tempo si colorava di rosso in seguito alla fioritura di un particolare tipo di alga. Un’ottima rete di sentieri consente di visitare le valli e di salire (a volte anche in funivia) ai rifugi alpini per gustare i piatti della tradizione.

L’eccezionale conformazione ambientale del territorio del Parco favorisce straordinarie presenze faunistiche che includono, fra le altre, specie rare ed esclusive.

Attenzione quindi a non inoltrarti troppo in situazioni troppo solitarie: l’orso bruno, timido e solitario carnivoro, è fra queste. Inoltre la volpe, astuto predatore, e cinque specie di mustelidi (tasso, faina, donnola, martora ed ermellini).

Sulle praterie ad alta quota numerosi sono i branchi di camoscio alpino; in quelle a valle invece caprioli e cervi trovano il loro habitat migliore. Recente ricomparsa nelle zone di alta quota è lo stambecco, reintrodotto grazie ad un progetto attuato dal Parco in collaborazione col parco lombardo confinante.

Per avere una completa visione della popolazione animale vanno menzionati i mufloni e numerosi roditori e insettivori (scoiattoli, toporagni, marmotte).

Altrettanto ricca ed interessante l’avifauna fra i quali meritano menzione il mimetico francolino, il gallo cedrone e quello forcello e la pernice bianca. Infine, ma non di subordinata importanza, i rapaci diurni (fra cui l’aquila reale e il falco, Il gufo reale e comune, la civetta e l’assiolo) i rettili e le numerose specie di pesce dei laghi alpini.

Circa un terzo della superficie del Parco è coperto da boschi, che nella fascia più bassa sono costituiti per lo più da latifoglie. Ad esempio l’acero, il corniolo, il sorbo, il nocciolo, il salicone, i carpini, la roverellal’orniello. Nel piano montano invece si trovano le faggete e i boschi misti di latifoglie e conifere. Queste ultime spesso sono prevalenti perché favorite in passato dalla selvicoltura. Dove ciò non è avvenuto, il bosco puro di faggio ha potuto svilupparsi liberamente. Abeti rossi e larici coprono le fasce di altitudine più elevate.