Certo che sì: la montagna non è solo arrampicata nelle sue declinazioni più varie o trekking faticosi con pesanti zaini in spalla. È una riscoperta di sé e della propria necessità di tornare a tempi lenti, silenzi corroboranti, viste ritempranti attraverso una full immersion nella natura. E quale miglior modo di viverla se non il camminare lungo comodi sentieri, con dolci dislivelli, tra pascoli e zone prative che confinano con maestosi boschi ricchi di comode strade forestali adatte anche alle e-bike: l’importante è muoversi un po’ e smuoversi dalle abitudini quotidiane, sperimentando e scoprendo una nostra altra dimensione più profondamente legata al mondo naturale. Da ciò trarremo una nuova vigoria. È pure provato scientificamente: si chiama forest bathing.

Nelle valli dolomitiche ci sono anche molti percorsi adatti a passeggini e carrozzelle, perché non è uno slogan, ma la realtà: la montagna è per tutti. Eventualmente, basta un po’ di coraggio. Un ostacolo non è una ragione sufficiente per desistere, anzi, è una sfida da superare, con tempi e modi propri. Se non si hanno particolari problemi di salute, neppure l’alta quota è un limite, perché è spesso raggiungibile in cabinovia. Fa scuola l’impianto Colverde-Rosetta, a San Martino di Castrozza, che porta sull’Altipiano delle Pale di San Martino. Basta avvisare la biglietteria e il personale si mette al servizio aiutando nell’imbarco e nella discesa. Idem la funivia all’Alpe di Siusi: comoda sia la salita che lo sbarco.

Avete mai sentito parlare di Joelette? È una carrozzella monoruota da fuori strada che attraverso il sostegno di due accompagnatori consente alle persone con  ridotte capacità motorie di partecipare ad escursioni lungo i sentieri di montagna e ad uscite di educazione ambientale. La offre il Parco Naturale di Paneveggio-Pale di San Martino. E anche d’inverno, il Sentiero Marciò e il Sentiero sulla Forra del Travignolo, a Paneveggio, in assenza di neve e ghiaccio, sono pienamente accessibili con le carrozzine accompagnate.