Conoscete la storia del caratteristico campanile del lago di Resia?
La costruzione solitaria che si erge vicino alle rive del lago, che si estende per 6,6 chilometri e ha una larghezza di uno, offre una vista panoramica delle montagne della Vallelunga, una delle valli più incontaminate dell’arco alpino.
La cornice è completata dai comuni di Resia e Curon Venosta, nonché dai borghi Casone e Spin. Tuttavia, dietro questa bellezza si cela un passato doloroso.
Nel 1950, cinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, fu completata la costruzione di una grande diga per la produzione di energia idroelettrica, che unì due dei tre bacini naturali del Passo Resia.
Il Lago di Resia e il Lago di Curon furono uniti, mentre il Lago di San Valentino alla Muta rimase intatto. Il vecchio paese di Curon Venosta e parte del comune di Resia furono sommersi dalle acque, costringendo gli abitanti ad abbandonare casa e terra e a costruire una nuova vita altrove.
Il campanile della Chiesa romanica di Santa Caterina d’Alessandria, risalente al 1357, è l’unico edificio sopravvissuto all’esplosione che demolì circa 160 edifici e si erge come un monumento commemorativo del passato di questi luoghi.