fbpx

Valle di Primiero

Foto © Enrica Pallaver Photography

Valle di Primiero

“Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?” così Dino Buzzati scriveva delle Dolomiti della Valle del Primiero. Il noto scrittore e giornalista amava trascorrere le proprie vacanze sin dalla giovane età in questa valle, che ha fatto poi conoscere al mondo intero grazie alle sue poesie e al suo romanzo “Il deserto dei Tartari” che è stato proprio ispirato da questi luoghi.

La Valle del Primiero è incastonata tra la catena del Lagorai, le Vette Feltrine e le Pale di San Martino ed è attraversata dal Parco Naturale di Paneveggio. È collegata alla Val di Fiemme dal Passo Rolle, sede di un moderno comprensorio sciistico e area escursionistica incantevole.

Le sue valli secondarie, come la val Canali e la valle del Vanoi sono piccole isole di tranquillità che ti porteranno in un altro mondo.

Un gioiello di Dolomiti tutto da scoprire!

TOP 5 DA NON PERDERE

Raggiungere l’Altopiano delle Pale di San Martino

Perdersi nel Parco naturale di Paneveggio

Scoprire Mezzano e i suoi “Canzei”

Visitare la Val Canali

Fare sci alpinismo e numerose altre escursioni in Valle del Vanoi

SAN MARTINO DI CASTROZZA

Il centro più conosciuto della valle è sicuramente San Martino di Castrozza. Famosa già nell’ 800 tra i pionieri dell’alpinismo moderno, questa località diviene una rinomata stazione turistica frequentata da nobili e da artisti che qui trovarono ispirazione: Arthur Schnitzler, scrittore e drammaturgo austriaco di grande fama, al tempo dell’impero Austro-Ungarico, amava trascorrere in questo paese le sue vacanze. Il romanzo “La Signorina Else” è ambientato qui. Non solo, anche Richard Strauss, compositore tedesco di musica classica, trovava in San Martino l’ispirazione per il suo lavoro.

Come non capirli? Del resto, San Martino si presenta come un gioiello incastonato tra imponenti vette, che sembra quasi di poter toccare. La conca in cui si inserisce è circondata dal Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino. Il panorama davvero straordinario cade sulle cime di Cimon della Pala, Vezzana, Rosetta, Sass Maor, Val di Roda, Madonna e Colbricon. Il paese è collegato dal Passo Rolle con la val di Fiemme.

San Martino di Castrozza deve la sua origine ad un’istituzione religiosa antica, l’Ospizio dei Santi Martino e Giuliano, che accoglieva i viaggiatori che oltrepassavano il Passo Rolle, diretti dal Primiero alla Val di Fiemme. Dell’antico ospizio ora rimane solo la chiesa di San Martino, con campanile romanico.

Ad un’altitudine di 1450 metri, San Martino si presenta come un’elegante meta di soggiorno, apprezzata sia in estate che in inverno, grazie alle numerose possibilità tra sport e natura.

Se sei un amante dei grandi eventi sportivi ti segnaliamo la Sportful Dolomiti Race, una granfondo ciclistica che parte da Feltre (Belluno) e attraversa San Martino verso la metà di giugno, oppure il ben più famoso Rally di San Martino, in genere a metà settembre, che si inserisce nel circuito di World Race Championship.

Foto © Enrica Pallaver Photography

Foto © Enrica Pallaver Photography

FIERA DI PRIMIERO

Il piccolo borgo di Fiera di Primiero si trova ai piedi delle Pale di San Martino, alla confluenza dei torrenti Cismon e Canali. Proprio in questo punto nel XV secolo i minatori tirolesi venuti a lavorare qui costruirono un nuovo borgo, con lo scopo di commerciare minerali. Da qui il nome di “fiera”.

Il bellissimo borgo di montagna si trova a 730 metri di quota e presenta un’architettura tipica dei paesi antichi del Tirolo. La Chiesa arcipretale della Madonna dell’Assunta è una delle più belle chiese gotiche della regione tirolese e del Trentino. Vicino alla chiesa si incontra il quattrocentesco Palazzo delle miniere o del Dazio, antica sede del magistrato deputato al controllo delle miniere e dell’ufficio delle imposte.

Da non perdere le numerose rassegne eno-gastronomicheculturali e musicali in tutto il Primiero.

Per non confonderti, ci teniamo a sottolineare che San Martino di Castrozza, insieme a Fiera di Primiero formano il comune di Primiero San Martino di Castrozza che anche i paesi di Tonadico, Transacqua, Pieve, Siror e Nolesca.

Tonadico, nel bel mezzo del Parco naturale di Paneveggio, sorge Villa Welsperg, un tempo residenza dei conti Welsperg, signori di queste terre. La villa, costruita nel 1853 è situata vicino al laghetto omonimo, successivamente modernamente ristrutturata e attrezzata, dal 1996 la sede dell’Ente Parco e ne ospita gli uffici amministrativi e tecnici e il Centro Visitatori. Villa Welsperg è un complesso di tre edifici, la villa vera e propria, che ospita anche una biblioteca dedicata a Dino Buzzati, la chiesetta e il fienile, circondati ai bordi di un grande prato-pascolo che, nella parte più bassa sfuma in una piccola torbiera.

Da Fiera di Primiero infine, puoi raggiungere la stupenda Val Canali. La Val Canali è considerata una delle più belle valli alpine e rappresenta l’accesso meridionale al gruppo dolomitico delle Pale di San Martino.

Emozionante e suggestiva è la via che conduce all’imbocco della valle che passa sotto le rovine dell’antico Castel Pietra. Costruita nel XIII secolo, la rocca è stata testimone di guerre, rivolte ed assedi. L’atmosfera suggestiva che lo circonda ne fa un frequentato luogo di attrazione per i viaggiatori. Nella val Canali pare che il tempo si sia fermato: se sei alla ricerca di un luogo lontano dalla mondanità nell’assoluto silenzio e relax, questo è il posto giusto! Qui le attività economiche principali sono ancora l’agricoltura e la pastorizia, a testimonianza di uno stile di vita dove i ritmi naturali sono fondamentali.

MEZZANO

Scendendo verso sud, si incontra il paese di Mezzano, un borgo che deve il suo nome proprio alla posizione a metà tra Imer e Fiera di Primiero.

Dal 2010, fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” grazie alle sue pregevoli case e viuzze. Caratteristica principale del borgo è l’antica usanza di accatastare la legna fuori dalle case per seccarla in vista dell’inverno. Questa abitudine ha fatto sì che nascesse una mostra permanente dal titolo “Cataste & Canzei“. Da qui è nata la realizzazione di opere d’arte, sempre utilizzando legna accatastata, realizzate da artisti locali. I legni accatastati formano disegni e forme uniche nel loro genere. Ogni anno la mostra viene rinnovata con l’aggiunta di una nuova catasta, alle quattordici iniziali, situate nei punti caratteristici del paese. Davvero una singolare mostra da non perdere!

Foto © Enrica Pallaver Photography

Foto © Enrica Pallaver Photography

IMER

A chiudere la Valle di Primiero ti presentiamo Imer, confinante con la provincia di Belluno e raggiungibile da Feltre attraverso la stretta gola dello Schener. A 650 metri di altitudine, sorge Imer con il suo piccolo nucleo storico dominato dalla chiesetta di San Silvestro, risalente al 1200, posta su una roccia all’ingresso del paese.

Il suo nome deriva probabilmente dal latino “imerium”, che significa “paese più basso della valle”. L’origine di Imer con molta probabilità risale al V o al VI secolo d.C., in seguito al ritrovamento di una tomba longobarda, riccamente dotata di arredo funerario e databile attorno al VI secolo d.C. Ancora una volta il tuo spirito da archeologo può essere appagato in pieno!

Imer è anch’essa una località turistica conosciuta nel Trentino Orientale ed è dotata di un centro di Fondo di prima categoria, chiamato “Ski Arena Le Peze”. Inoltre, da Imer parte la pista ciclabile che porta fino a Siror.

Dal paese di Imer è possibile raggiungere la valle del Vanoi, un fazzoletto di Trentino circondato da numerose vette della catena del Lagorai, e dal massiccio di Cima d’Asta. Prende il nome dal torrente che l’attraversa, fino a raggiungere il fiume Cismon. A lungo isolata per la difficoltà nei collegamenti verso l’esterno, la valle del Vanoi ha mantenuto pressoché intatto il proprio straordinario patrimonio vegetale e faunistico, uno dei più diversificati ed intatti della regione, caratteristica che gli ha valso il soprannome di “Cuore Verde del Trentino”. Dal 1967 la Valle del Vanoi è inclusa nel Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino. Il ricco patrimonio boschivo rappresenta una delle risorse economiche più importanti della valle. Grazie ai numerosi percorsi, questa valle è il luogo ideale per gli amanti dello sci alpinismo.

CURIOSITà

Il piccolo borgo di Fiera di Primiero ha dato i natali ad un uomo che è stato proiettato nell’Olimpo dei grandi italiani all’estero: Luigi Negrelli. Egli è l’ideatore del canale di Suez, il canale che permette la navigazione diretta tra mar Mediterraneo e oceano Indiano.

GLI HOTEL SELEZIONATI DA PASSIONE DOLOMITI

No items found

ATTIVITA’ INVERNALI

Anche nella Valle del Primiero lo sci alpino fa da padrone, grazie ai 75 chilometri di piste del comprensorio San Martino di Castrozza-Passo Rolle.

Sci alpinismo è invece l’attività principe della valle del Vanoi, e di molte zone del Primiero. Sci di fondoescursioni invernali e ciaspolate nel Parco Naturale di Paneveggio, all’ombra delle celebri Pale di San Martino.

Se vuoi provare un brivido in più ti consigliamo l’arrampicata su ghiaccio, molto diffusa qui, ma sempre in compagnia delle guide alpine.

Foto © Enrica Pallaver Photography

Foto © Enrica Pallaver Photography

ATTIVITA’ ESTIVE

Partiamo con le due ruote: La Val Rendena è attraversata da circa 30 km di pista ciclabile che collegano Madonna di Campiglio a Villa Rendena. Tratti pianeggianti si alternano a brevi salite proponendo un itinerario di saliscendi che costeggia le sponde del fiume Sarca. Adatto alla famiglia, offre una piacevole pedalata all’aria aperta, da trascorrere in tutta tranquillità e senza troppa fatica.

Se l’acqua è il tuo elemento, allora vai alla ricerca delle numerose cascate che sono presenti in questa valle: da quelle di Vallesinella a quelle della Val Genova. Oppure i laghi, presenti in questa valle come in nessun’altra zona del Parco Adamello-Brenta: il lago Nambino, oppure il Lago Ritorto (collegati tra loro dal famoso sentiero dei 5 laghi, che raggiunge anche il Lago Serodoli, il Lago Nero, Lago Lambin), il Lago delle Malghette, i Laghi di Cornisello, i Laghi di San Giuliano e il Lago di Valagola.

Immergersi nella natura sarà veramente un piacere, magari accompagnati da un cavallo. Un paio di maneggi nella valle potranno realizzare questo idilliaco quadretto.

Senza menzionare poi gli oltre 450 chilometri di percorsi di trekkingvie ferrate superbe e tracciati per mountain-bike.

Da ultimo, ricordiamo ben due campi da golf: il Golf Club Rendena e il Campo Carlo Magno.

AREE SCIISTICHE / ESCURSIONISTICHE

SAN MARTINO DI CASTROZZA / PASSO ROLLE

Il comprensorio San Martino di Castrozza-Passo Rolle è la punta meridionale del carosello Dolomiti Superski. Grazie alle temperature miti e le innumerevoli giornate di sole, questo comprensorio rappresenta una valida alternativa a località più battute.

Le piste si estendono per oltre 60 km, tra i 1400 ed i 2400 metri di quota all’interno di uno scenario naturalistico unico.
Ogni grado di difficoltà è presente, con tracciati avvincenti, cambi di pendenza e tratti veloci su pianori, alla portata degli sciatori alle prime armi ed entusiasmanti per gli esperti, per un totale di 23 impianti di risalita.
Tutte le piste della ski area, incluse quelle di Passo Rolle e Passo Cereda, sono raggiungibili con il comodo servizio di skibus da San Martino di Castrozza. I fanatici della tavola e del freestyle potranno cimentarsi in acrobazie e salti sulle bellissime strutture del San Martino Snowpark e del Rolle Railz Park.

L’inverno in Valle di Priemiero però non è solo questo. Il Parco Naturale di Paneveggio è il luogo ideale per lunghe passeggiate nella neve con le ciaspole. Alcune malghe sono aperte anche d’inverno e fanno servizio ristorazione: un’ottima occasione per assaggiare le prelibatezze del territorio.

E a proposito di prodotti del territorio, ti segnaliamo la Strada dei Formaggi delle Dolomiti lungo la valle di Primiero, una vera opportunità per coniugare tutti i sensi, oltre a quello del gusto, che verranno appagati da panorami unici, attraverso luoghi da leggenda, incastonati fra le Dolomiti.
Filo conduttore di questo club di prodotto, che mette insieme operatori turistici e non, è quello della ricca produzione casearia, ma anche di una serie di prodotti di nicchia frutto di una comunità che ha voluto mantenere inalterati i ritmi di vita, l’amore per il suolo natio e il rispetto per il patrimonio naturale.
I formaggi di Primiero come i Nostrani, le ricotte fresche e affumicate o la Tosèla, raccontano ad ogni assaggio delle malghe di montagna, dei profumati fiori d’alpeggio e di luoghi ancora incontaminati come la vicina Valle del Vanoi.

Foto © Enrica Pallaver Photography

Foto © Enrica Pallaver Photography

VAL VENEGIA

Ve l’abbiamo già nominata, ma ci sentiamo di spendere qualche parola per presentarvela meglio. Partiamo dal nome: davvero curioso, se si pensa che deriva da “Venezia” poiché nei secoli passati i tronchi tagliati nella locale foresta di Juribrutto (parte della Val Venegia) erano destinati ai cantieri della Serenissima.

Ma questa valle, oltre ad avere un nome singolare, è anche uno degli angoli più tranquilli, nonostante la posizione. Da qui si può godere di una vista spettacolare da nord sulle Pale di San Martino. La dolce vallata di origine glaciale, che si estende nella parte alta del bacino del Travignolo, è un luogo davvero idilliaco: attraversando profumati pascoli alpini solcati da freschi ruscelli, potrai scoprire un’ambiente di grande pregio naturalistico e non a caso considerato una delle perle del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino. In estate o in inverno, in autunno o in primavera, questa piccola valle ti saprà sorprendere con i suoi colori, ma soprattutto con il suo silenzio.

In Val Venegia è possibile trovare ristoro presso due accoglienti malghe (L’Agritur Malga Venegia e L’Agritur Malga Venegiota) ed imboccare il sentiero alla volta del Rifugio Mulaz, il più in quota della catena delle Pale di San Martino.

ALTOPIANO DELLE PALE DI SAN MARTINO

L’Altopiano centrale delle Pale di San Martino sembrerebbe aver ispirato il celebre scrittore e giornalista Dino Buzzati per la stesura del “Deserto dei Tartari”. La bellezza di questo luogo è infatti davvero unica e irresistibile per gli amanti della roccia. L’altopiano è vastissimo e nascosto; il pianoro non è uniforme e piatto, ma obbliga a districarsi fra conche, risalti e deviazioni per evitare profonde crepe nella roccia. Si tratta di un’altura lunga circa 10 chilometri e larga 5 e si distende a una quota fra i 2500 e i 2700 metri. Se vuoi vivere in prima persona l’emozione di scoprire le Pale di San Martino vivendo l’esperienza unica di una vacanza da rifugio a rifugio sull’Altopiano, imperdibile il Palaronda, un’iniziativa estiva che riscuote molto successo. Due le versioni tra cui scegliere: il Palaronda Trek, che prevede percorsi adatti a tutti, e il Palaronda Ferrata per gli escursionisti più esigenti.

CONSIGLI

Un itinerario di trekking davvero adatto a tutti è quello del Cristo Pensante, che parte dal Passo Rolle. Lascia l’auto proprio al Passo e da Baita Segantini prosegui seguendo il segnavia R01 che ti porta fino a Cima Monte Castellazzo in circa tre ore. L’ potrai ammirare oltre alla classica croce, anche una statua marmorea del Cristo Pensante. Il sentiero è particolarmente panoramico e offre viste pazzesche della Val Venegia, Pale di San Martino e Marmolada. Inoltre, il tracciato è di particolare interesse storico, poiché presenta resti della Grande Guerra, combattuta anche tra le trincee delle Dolomiti.

Foto © Enrica Pallaver Photography

PARCHI NATURALI

Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino

Pronto a scoprire uno dei parchi più grandi e conosciuti del Trentino? Istituito nel 1967, il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino copre un’area di quasi 200 chilometri quadrati e comprende le zone delle Pale di San Martino, la foresta di Paneveggio, parte della catena del Lagorai, una porzione della catena Lusia-Cima Bocche.

Il simbolo del parco è il cervo, re della foresta, che potrete ammirare presso il Centro Visite di Paneveggio. Oltre a questo, ne esistono altri, come quello in Val Canali e a San Martino di Castrozza. Un ricchissimo Ecomuseo e Sentiero etnografico sono d’obbligo a Vanoi.

Oltre al cervo, il Parco è conosciuto per essere frequentato dai caprioli, cerbiatti e aquile reali. Per quanto riguarda la flora, come non citare l’abete rosso, perfetta base per ottimi strumenti musicali.