Parco Naturale Adamello Brenta
Il Parco, posto ad ovest di Trento, lungo il confine con la Lombardia, occupa un decimo della superficie del Trentino. Nato nel 1967 il Parco offre moltissimi scorci di rara bellezza. Dal lago di Tovel, che un tempo si colorava di rosso e dove si trova un centro visite fino alla Val Genova, che con le sue innumerevoli cascate è stata definita la “Versailles delle Alpi”. Dalle sorgenti cristalline di Vallesinella ai panorami dei laghi di Cornisello, ai piedi della Presanella (3558 m.), con i tramonti “infuocati” sulle Dolomiti. Dai fossili della Val d’Ambiez ai funghi della Val Daone. Un’ottima rete di sentieri consente di visitare le valli e di salire (a volte anche in funivia) ai rifugi alpini per gustare i piatti della tradizione.
L’eccezionale conformazione ambientale del territorio del Parco favorisce straordinarie presenze faunistiche che includono, fra le altre, specie rare ed esclusive.
Attenzione quindi a non inoltrarti troppo in situazioni troppo solitarie: l’orso bruno, timido e solitario carnivoro, è fra queste. Inoltre la volpe, astuto predatore, e cinque specie di mustelidi (tasso, faina, donnola, martora ed ermellini).
Sulle praterie ad alta quota numerosi sono i branchi di camoscio alpino; in quelle a valle invece caprioli e cervi trovano il loro habitat migliore. Recente ricomparsa nelle zone di alta quota è lo stambecco, reintrodotto grazie ad un progetto attuato dal Parco in collaborazione col parco lombardo confinante.
Per avere una completa visione della popolazione animale vanno menzionati i mufloni e numerosi roditori e insettivori (scoiattoli, toporagni, marmotte).
Altrettanto ricca ed interessante l’avifauna fra i quali meritano menzione il mimetico francolino, il gallo cedrone e quello forcello e la pernice bianca. Infine, ma non di subordinata importanza, i rapaci diurni (fra cui l’aquila reale e il falco, Il gufo reale e comune, la civetta e l’assiolo) i rettili e le numerose specie di pesce dei laghi alpini.
Circa un terzo della superficie del Parco è coperto da boschi, che nella fascia più bassa sono costituiti per lo più da latifoglie. Ad esempio l’acero, il corniolo, il sorbo, il nocciolo, il salicone, i carpini, la roverella, l’orniello. Nel piano montano invece si trovano le faggete e i boschi misti di latifoglie e conifere. Queste ultime spesso sono prevalenti perché favorite in passato dalla selvicoltura. Dove ciò non è avvenuto, il bosco puro di faggio ha potuto svilupparsi liberamente (Val Genova e Giudicarie esteriori). Abeti rossi e larici coprono le fasce di altitudine più elevate.